Alluvione 13 Agosto - Sito Bangladesh Varallo

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Alluvione 13 Agosto

Attività anno 2017


p. Gianni in data 31 Agosto u.s. ci scrive dal Bangladesh

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myBnvix , w`bvRcyi-5200                  SUIHARI, DINAJPUR - 5200


Breve cronaca della situazione.
La domenica pomeriggio del 13 agosto e’ cominciata l’alluvione nella citta’ di Dinajpur. Era stata preceduta da tre giorni di intense e violenti piogge, tanto che all’interno della missione avevamo acqua fino a sopra le caviglie. Negli stessi giorni in Nepal, nel Nord India e’ piovuto tantissimo, cosi’ che l’India ha aperto le dighe per far defluire la pressione dell’acqua, per cui tutta l’acqua si e’ riversata nei fiumi e canali del Bangladesh come unica via per sfociare nel mare. Fiumi e canali si sono subito ingrossati ed hanno cominciato ad allagare tutto attorno.
La missione di Suihari e’ stata risparmiata perche’ quando si e’ rotto in pieno giorno l’argine del fiume che e’ alle spalle della missione, gli uomini avevano gia’ preparato sacchi di sabbia e altro materiale, sono intervenuti subito riuscendo a riparare e contenere la falla. Se fosse successo di notte ci saremmo svegliati con l’acqua fino al ginocchio, come e’ stato per il villaggio di Mirjapur appena fuori dal cancello della missione dall’altra parte della strada. Le case vicino alla strada principale avevano acqua fino al ginocchio, quelle piu’ all’interno fino alla cintura, e quelle in fondo fino alle spalle. Tutto e’ avvenuto in pochissimo tempo, per cui e’ stata una corsa contro il tempo per salvare animali e le poche cose che erano in casa.
La scuola della missione e’ stata chiusa tutta la settimana (il 16 agosto dovevano cominciare gli esami del secondo trimestre) per dare alloggio a circa 70 famiglie (240 persone circa) del villaggio di Mirjapur. In collaborazione con la Union (Comune) abbiamo per alcuni giorni garantito il cibo a tutta questa gente. Per fortuna per tutta la settimana non e’ piu’ piovuto e dopo 3 giorni l’acqua ha cominciato a decrescere, ma purtroppo le case di fango sono quasi tutte crollate.
Domenica 20 agosto e’ venuto a Dinajpur il “Primo Ministro”, Mrs. Sheik Hasina, e in un breve discorso ha garantito che il governo non lascera’ nessuno senza casa, che provvedera’ cibo almeno per tre mesi, fino al prossimo raccolto e ha promesso ai contadini che dara’ loro i semi di riso per la semina, dato che il riso appena trapiantato e’ andato tutto sott’acqua.
La missione di Suihari ha circa 50 villaggi per cui fin dall’inizio abbiamo cercato di metterci in contatto per conoscere la loro situazione. Purtroppo subito dall’inizio ci sono giunte notizie tristi e dolorose. In tanti nostri villaggi: Khatanpara, Sakoidanga, Belsari, Saltola, Gorbari, Dhoromjani, Khamar, Dolla, Durgadanga… tutto e’ andato sott’acqua fin sopra la cintura e tante tante case di fango sono crollate. A Khatanpara la gente si e rifugiata per alcuni giorni nella grande Chiesa, a Belsari nella Chiesa nuova inaugurata lo scorso febbraio. In altri villaggi (Sakoidanga, Dhoromjani) pur essendoci la Chiesa in muratura, la gente non ha trovato rifugio perche’ e’ entrata tanta acqua.. Per tutta la settimana e’ stato anche difficile raggiungere questi villaggi perche’ tutte le strade sono state sommerse. Anche il cibo e’ stato fornito con molta difficolta’. Ora il problema primo che assilla la gente e noi e’ costruire la casa. Governo e NGO (Organizzazioni non governative) hanno raccolto la lista soprattutto delle case crollate e siamo in attesa di sapere come muoverci, quali sono i passi piu’ urgenti da fare.
In citta’ a Dinajpur la vita e’ tornata normale, ma fuori nei villaggi ci vorra’ molto piu’ tempo. Domenica scorsa avevo programmato di visitare Saltola e Gorbari, due villaggi molto colpiti, ma purtroppo ho dovuto rimandare perche’ dalle  cinque del mattino fino alle nove e’ piovuto a dirotto impedendo quindi ogni spostamento perche’ la strada e’ molto rovinata e un piccolo ponte verso Gorbari e’ crollato. Venerdi prossimo abbiamo l’incontro dei catechisti dei nostri villaggi per cui speriamo di riuscire ad avere un quadro preciso della situazione. Da tener presente che nei villaggi, oltre ai cristiani, ci sono tribali non cristiani, indu’, musulmani e tutti hanno subito gravi danni: crollo casa, riso sott’acqua, mancanza di acqua potabile perche’ la pompa a mano sommersa…  Come si sa con il ritiro delle acque c’e il rischio di tante malattie: diarrea, tifo…per fortuna non si e’ sentito parlare di colera.
Che fare? Tutti chiedono aiuto per costruire la casa. Invece del solito bambu’ si suggerisce di mettere pilastri di cemento che sorreggono di sicuro il tetto di lamiera. Chi aveva costruito la casa in muratura ha avuto acqua in casa, ma almeno la casa e’ salva.
Purtroppo dal primo luglio alla Chiesa cattolica e quindi anche alle missioni e a tutte le NGO il governo non permette di importare denaro dall’estero perche’ dice che alcune NGO stanno finanziando con i loro soldi  i terroristi. Vuole controllare tutte le entrate delle NGO, ma fino a quando? Ora siamo in emergenza e urgenza di intervenire e se il governo non toglie presto il divieto sara’ impossibile anche per noi dare un aiuto a tanta gente che ha gia’ perso tutto ed ha bisogno di aiuto per ricominciare a vivere con speranza. Noi speriamo che ragioni umanitarie: migliaia di persone stanno lottando e soffrendo per sopravvivere, hanno perso tutto, … prendano il sopravvento sulle ragioni politiche. Che il buon Dio tocchi mente e cuore dei responsabili per il bene della gente.
Il 3 settembre i fratelli musulmani celebreranno la festa del “Korbani”. Chi e’ a Dhaka  vuol tornare nel proprio villaggio per la festa, ma purtroppo la linea ferroviaria per Dinajpur e’ ancora chiusa perche’ alcune stazioni sono andate sott’acqua. Anche nella prima settimana dell’alluvione le comunicazioni con Dhaka con i pulman di linea erano state sospese perche’ almeno due ponti importanti erano pericolanti.
I ragazzi/e dei nostri Ostelli stanno ora facendo gli esami trimestrali e purtroppo non potranno andare a casa per qualche giorno di vacanza, perche’ gli esami finiranno dopo la festa. Se dovessero andare a casa per tanti di loro ci sarebbe anche l’amara sorpresa di non trovare piu’ la loro casa.
Sono giorni difficili, ma non ci arrendiamo, siamo al fianco della gente e cerchiamo di dare aiuto, coraggio e speranza. Contiamo sulla vostra preghiera e solidarieta’ . A tutti grazie di cuore per la vostra continua bonta’ e affetto. Il Signore vi doni salute, tanta serenita’  e compia i desideri del vostro cuore.
A nome di tutti auguro ogni bene con i piu’ cordiali saluti.

p. Gianni Zanchi



 
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