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Da: Martinelli Quirico (martinelli.quirico@pime.org) 23 gen 2016 -
A: "Tutti gli amici"<padrequirico@yahoo.it>
Laura Margherita Perassi, scrittrice di favole per bambini, e' volontaria
nel reparto di oncologia pedriatica dell'ospedale Umberto I di Roma.
Ha assistito alla morte, a distanza di pochi giorni, di due bambini:
un italiano cattolico e un iracheno mussulmano, legati da stretta amicizia.
Da questa straziante esperienza e' nata la favola che segue.
Il nome di Dio
" Sei pronto, Vincenzino? "
chiese con voce dolcissima l'Angelo che era entrato in quel momento nella stanza del bimbo, all'ospedale.
" Si' " rispose il bambino e aggiunse: "Andiamo da Dio, vero? "
L'angelo assenti' col capo. Vincenzino mise fiducioso la sua mano in quella dell'angelo. Insieme lasciarono l'ospedale, la citta' addormentata sotto una coltre di stelle, la terra verdazzurra e si inoltrarono lungo le vie del cielo, scintillanti di luce. Il bimbo saltellava al fianco dell'angelo, quando, all'improvviso, si senti' chiamare:
" Vincenzino, dove vai? Aspettami! "
Si voltò indietro e vide venire verso di lui il suo amichetto Mohamed, compagno di tanti giochi, là in ospedale. Anche Mohamed era accompagnato da un angelo che indossava una veste candida, stretta in vita da una fascia d'oro.
Sapendo che Mohamed era venuto da lontano per curarsi e che era in ospedale solo con il papà, Vincenzino domandò: " L'hai detto al tuo papà? ".
" No, l'ho lasciato inginocchiato sul tappeto della preghiera. M'è sembrato il momento migliore per partire. Sono sicuro che Allah saprà consolarlo, dettargli le risposte giuste in fondo al cuore ".
" Allah ", domandò Vincenzino con stupore. " E chi è Allah? ".
Mohamed scoppiò in una risata argentina che lo contraddistigueva e che gli faceva brillare i grandi occhi scuri.
" Allah è Dio! ". " No, Dio si chiama Trinità -
“ Neppure io voglio vedere Allah senza di te! " esclamò Mohamed.
Per fortuna, gli angeli stavano conversando amichevolmente tra di loro. Un'occhiata d'intesa passò tra i due bambini che fecero dietrofront e si nascosero in mezzo ad un banco di nuvole. " Adesso dobbiamo cercare un posto dove stare insieme ", disse Mohamed. Mano nella mano, il piccolo mussulmano e il piccolo cattolico si incamminarono su una strada lastricata di turchesi.
Cammina cammina, arrivarono in vista di una città le cui porte erano di zaffiro e di smeraldo, le mura di pietre preziose e le torri di oro purissimo.
" Quella è la casa di Dio! -
" Scommetti che è la casa del mio Dio? ", disse Vincenzino. " Scommetti che è la casa del mio Dio? ", disse Mohamed.
Così dicendo, i due bambini corsero verso l'ingresso principale davanti al quale stavano due angeli, in candide vesti.
" Abita qui la Trinità? ", domandò Vincenzino. " Sì " rispose uno dei due angeli, sorridendo.
Per nulla convinto, Mohamed domandò: " Abita qui Allah? " " Sì " rispose l'altro angelo, con un identico sorriso.
" Andiamo a vedere di persona", disse Mohamed, che era un tipo pratico. Forse il tuo Dio e il mio abitano nella stessa casa.
Con grandissimo stupore, Vincenzino e Mohamed dovettero constatare che c'era un solo Dio, seduto sul suo trono sfavillante di luce.
" Tu sei Trinità? ", domandò il piccolo cattolico. " Sì, lo sono".
" Tu sei Allah? ", domandò il piccolo mussulmano. " Sì, lo sono ".
" Ma allora hai due nomi! ", constatarono i bambini , stupefatti.
" Non solo due, ne ho molti di più! -
" Senti, -
Così tanto per non fare confusione ".
disse Dio, stringendosi al petto il piccolo cattolico e il piccolo mussulmano.